“[…] La prolungata assenza di sintonia fra genitori e figli impone al bambino un costo enorme in termini emozionali. Quando un genitore non riesce mai a mostrare alcuna empatia con una particolare gamma di emozioni del bambino – gioia, pianto, bisogno di essere cullato – questi comincia a evitare di esprimerle, e forse anche di provarle. In questo modo, presumibilmente, numerose emozioni cominciano ad essere cancellate dal repertorio delle relazioni intime, soprattutto se, anche in seguito durante l’infanzia, quei sentimenti continuano ad essere copertamente o apertamente scoraggiati.
Per lo stesso motivo, i bambini possono arrivare a preferire una gamma di emozioni infelici, a seconda di quali di esse vengono ricambiate dai genitori. Perfino i bambini piccolissimi “colgono” gli stati d’animo: i figli di madri depresse, ad esempio, a soli tre mesi rispecchiavano lo stato d’animo delle loro madri quando giocavano con loro, mostrando un maggior numero di sentimenti di collera e tristezza, e molta meno curiosità e interesse spontanei, rispetto ai bambini le cui madri non erano depresse.[…]”
(Daniel Goleman – Intelligenza emotiva)